Umberto Maggiore
Professore associato di Nefrologia al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma. Referente del Programma Trapianti ER per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Responsabile dell’unità semplice trapianti rene pancreas (Nefrologia). Ex-vicepresidente del gruppo di lavoro DESCARTES dell’ERA (European Renal Association) sui trapianti (2012-2021). Ex-membro del consiglio direttivo della S.I.T.O. (2017-2021) e già Segretario del Collegio SIN-SITO (dalla fondazione sino al 2017).
Editor in Chief di Transplantation Reviews. Section Editor (trapianti) di Journal of Nephrology.
Membro del omitato Etico Area Vasta Emilia Nord”.
Ha partecipato allo sviluppo di numerose linee guida e position paper nazionali e internazionali sul trapianto per diverse società scientifiche come ERA, ERBP (European Renal best Practice), ESOT (European Society of Organ Transplantation) TLJ 2.0 (Transplantation Learning Journey 2.0), SIN (Società Italiana di Nefrologia) e SITO (Società Italiana dei Trapianti d’Organo). Attuale membro del comitato scientifico di diversi congressi internazionali, tra cui ESOT Atene 2023. Ha organizzato diversi meeting ed ECM nazionali e internazionali, tra cui il Clinical Transplantation Day (Parma 2014-2017), e corsi sull’istopatologia renale (“Corso pratico di istopatologia del rigetto nel trapianto renale: A Continuing Medical Education Event by The Parma University Postgraduate School in Nephrology and the Johns Hopkins Pathology Department” [2018-2023]). Esperienza di biostatica ed epidemiologia (MSc in Clinical Science, Erasmus Medical Center, Rotterdam).
Coordinatore del corso di statistica medica presso la facoltà di Odontologia (2021-2022), Università di Parma (anno 2022).
Ad agosto 2023, su Scopus ha 187 pubblicazioni, indice H 41, citazioni 6784. Gli attuali interessi di ricerca includono il monitoraggio immunologico del trapianto, la valutazione dell’idoneità del donatore deceduto (inclusa la valutazione bioptica), e quella del donatore vivente (con particolare focus sulla funzione renale e sui rischi di lungo termine), il trapianto da donatore vivente incompatibile per anticorpi, la gestione del paziente trapiantato con neoplasia.