Breve storia della Società Italiana dei Trapianti d’Organo e di Tessuti
In Italia il primo trapianto di rene seguito da successo fu eseguito a Roma da Pietro Valdoni, con Paride Stefanini e Raffaello Cortesini, il 26 aprile 1966.
Ben presto ci si rese conto della peculiarità della trapiantologia e della necessità di fondare una nuova società scientifica specialistica che affrontasse le problematiche legali, organizzative e scientifiche dei trapianti d’organo: una nuova possibilità terapeutica per i pazienti affetti da insufficienza terminale d’organo. Nacque così la Società Italiana dei Trapianti d’Organo, per iniziativa dei Professori Paride Stefanini e Raffaello Cortesini che, in un caldo pomeriggio del luglio del 1966, invitarono nell’Auletta della II Clinica Chirurgica 29 persone, tra cui Pietro Valdoni, Ruggero Ceppellini, Ulrico Bracci, Gioacchino Nicolosi, Ettore Ruggieri, Piero Confortini, Piero Mazzoni, Beniamino Tesauro e Carlo Casciani.
Gli scopi della Società erano sinteticamente descritti nell’articolo 2 dello Statuto che recita: “La S.I.T.O. non ha scopo di lucro e si propone di promuovere le conoscenze e la realizzazione dei trapianti dì organi e di tessuti.”. Il primo Congresso della Società dei Trapianti d’Organo fu organizzato a Roma nel settembre 1967. Fu un incontro fra pochi amici e poche persone che avevano fede nel successo dei trapianti, si parlò di conservazione degli organi, d’istocompatibilità e del trattamento antirigetto. Erano presenti al congresso due personaggi storici della trapiantologia mondiale: Jean Hamburger e Rudolph Pichlmayr, un nefrologo e un chirurgo.
Il successivo Congresso SITO a Sanremo nel 1968, fu un evento fondamentale nella storia della trapiantologia italiana: si discusse della dichiarazione di Harvard sulla definizione di morte cerebrale. Si stilò la Carta di Sanremo in cui erano stabiliti i parametri necessari per la diagnosi di danno cerebrale irreversibile, in soggetti ricoverati in terapia intensiva per lesioni cerebrali primitive. Dopo questo Congresso la Società si fece promotrice di una serie di azioni parlamentari e giuridiche che, dopo molti difficili anni di discussione, portarono alla legge del 2 dicembre 1975, n.644. Per la prima volta in Italia erano definiti con una legge dello Stato i criteri della morte cerebrale. Non è stata una strada facile: il primo tentativo di prelievo a cuore battente eseguito dall’equipe del Policlinico Umberto I fu contestato e sottoposto a inchiesta giudiziaria dalla magistratura romana. Il processo durò molti anni e fu sostenuto da una nutrita schiera di contestatori dei trapianti.
Nella storia della S.I.T.O. la diffusione della cultura del trapianto, lo stimolo alla ricerca scientifica e la formazione degli operatori sanitari sono stati argomenti fondamentali che si sono discussi nei vari congressi della Società. Molto resta ancora da fare nella diffusione della cultura del trapianto e nell’ottimizzazione dell’organizzazione per la crescita della Trapiantologia Italiana, ma la Società è oggi matura e pronta per nuovi progressi e nuovi successi.
Franco Citterio da una conversazione con il Professor Raffaello Cortesini
PAST PRESIDENTS
Paride Stefanini – Roma
E. Malan – Milano
P. Confortini – Verona
G. Sirchia – Milano
Carlo Umberto Casciani – Roma
Raffaello Cortesini – Roma
Antonio Vegeto – Milano
Franco Mosca – Pisa
Davide D’Amico – Padova
Antonio Famulari – L’Aquila
Pasquale B. Berloco – Roma
Franco Citterio – Roma